Oggi l'ho lasciato. In modo definitivo. Non potevamo più continuare così. L'amore deve essere ricambiato, altrimenti non è amore.
Mi mancherà quella casa. Mi mancheranno le nostre abitudini, anche le minime.
Mi mancherà guardarlo e dirgli "oggi pizza?" perché non ho voglia di cucinare. Mi mancherà guardarlo e dire "ma tu, hai voglia di uscire?" e stare a casa. Mi mancherà stare abbracciati sul divano e il gatto che si mette tra noi perché geloso. Pensa, mi mancherà cercare i fazzoletti nelle tasche prima di mettere tutto in lavatrice. Mi mancherà persino la nebbia di fumo da sigaretta. Mi mancherà accoglierlo quando torna da lavoro. Mi mancherà preparargli il pranzo per il lavoro. Mi mancherà sgridarlo perché non mette le stoviglie nel modo giusto nella lavastoviglie. Mi mancherà anche ricordargli che quella sera non posso prendere impegni perché ho altro in programma e non posso mancare. Mi mancheranno le serie TV che stavamo guardando. Mi mancheranno i suoi sorrisi sinceri e il suo sguardo d'amore. Mi mancheranno i nostri gatti. Belli e coccoloni. Uno troppo grasso e l'altro troppo magro. Uno chiacchierone e l'altro scoreggione. Quella casa che ha accolto tante belle serate e tanti bei momenti. È una storia. È un pezzo di vita che se ne va. Eppure, quella casa non l'ho mai vissuta pienamente come mia. Forse fin dal principio sapevo che sarebbe finita così. Ci starò male per un po'. Mi mancherà tutto. Anche i suoi autismi.
Ma d'altronde, era anche tempo che non ci dedicavamo ai pomeriggi di sesso e amore come una volta. Per colpa mia, sia chiaro. Perché il mio cuore è già da molto tempo che batte per un'altra persona e che, giunta fin qui, non posso più ignorare. L'amore finisce a volte. Avessi potuto scegliere, forse sarei rimasta. Ma non posso continuare a prender(ci)mi in giro. Prendiamo atto del fatto che se ho perso del tutto la ragione per un altro è perché il nostro amore doveva per forza terminare. E lo so che ora soffre. E che sta male. Soffro anche io, meno ovviamente. Avevamo iniziato a somigliarci, a decidere la stessa cosa, a completarci le frasi. È andata così. Mi ha detto che non ho lottato abbastanza, ho lottato, invece. Ho lottato per un noi che non vedo più. Ho lottato rinnegando e sforzandomi che l'amore per l'altro non esistesse. Invece esiste. Esiste ed è forte. Troppo forte.
L'ho lasciato per rispetto per me. Merito di essere felice. Merito di amare e di essere amata. Merito di vivere alla giornata. Merito di starmene un po' per i fatti miei. Ho bisogno dei miei spazi. Ho bisogno di dedicarmi a me stessa e a quel che sarà. Mentre scrivo queste righe un po' do rivalsa e un po' malinconiche, mi verrebbe l'istinto di tornare da lui. Di nuovo e ancora. Ma sarebbe come prima. Sarebbe un "sto qui ma non ti amo" e allora che senso avrebbe? Me ne sto qui a soffrire, a pensare della vita che ho lasciato. Sorrido perché davanti e intorno a me vedo il nuovo e l'inaspettato. Mi fa paura, lo ammetto. Ma ho voglia di vivere. Ancora e intensamente.

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