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Visualizzazione dei post da 2017

Elenco pt3

L'elenco delle cose che vorrei o che avrei voluto fare. - Servizio Civile Europeo. Mi sarebbe piaciuto fare un anno di volontariato all'estero, avrei conosciuto persone nuove, culture diverse dalle mie e soprattutto avrei imparato una nuova lingua. - Bungee jumpin. - Lancio con il paracadute. - Trascorrere una settimana e dedicarmi solo ai musei vaticani. - Trascorrere una settimana e dedicarmi solo agli Uffizi di Firenze. - Visitare tutto il Giappone e non solo la capitale. - Avere il tempo e fare la transiberiana - Andare al polo nord e vedere l'aurora boreale. - Andare a un concerto degli Ac/Dc - Andare a un concerto dei Queen - Visitare la Grecia ma in particolare Atene. - Girare per Londra vestita con abiti in pelle e calze a rete rotte. - Tingermi i capelli di rosso, con le punte nere oppure blu. - per una volta nella vita vorrei provare l'emozione di pagare una truccatrice, solo per vedere l'effetto che fa. - Andare ad una festa in maschera sui

Elenco pt2

Ci vuole un po' di positività, per questo, oggi voglio cimentarmi nell'esposizione dell'elenco di ciò che mi piace. - Mi piace il confronto. - Mi piace il dialogo - Mi piace l'alba anche se non riesco quasi mai a vederla perché non sono mattiniera. - Mi piace la famiglia che mi sono scelta: i miei amici. - Mi piace il tramonto. - Mi piace camminare immersa nella natura. In campagna, in montagna, nei boschi, nei prati. - Mi piace evitare le autostrade e ritrovarmi in paesini sperduti ma carini. - Mi piace viaggiare e conoscere nuove usanze e culture. - Mi piace molto il Nord Europa, nonostante il freddo. - Mi piace l'Olanda e vorrei visitare Rotterdam. - Mi piace il Belgio e vorrei vistare le città che ancora non ho visto. - Mi piacerebbe visitare gli Usa, in particolare New Orleans perché lì è nato il Jazz e Blues. - Mi piace Roma come non mai e penso sia la città più bella del mondo. - Mi piace arrivare in vetta alla montagna e godermi il paesaggio. - M

Elenco pt1

In questi giorni ho bisogno di sfogarmi e ho deciso di fare delle liste. Il primo elenco riguarda tutto ciò che non sopporto. Dalle persone, ai luoghi, alle usanze, al cibo. - Non sopporto le persone che non hanno personalità - Non sopporto chi ha la mente ottusa e chi ha idee estreme. - Non sopporto chi deve sempre avere un aspetto impeccabile. - Non sopporto chi non è in grado di ridere. - Non sopporto le persone che prendono tutto come uno scherzo. - Non sopporto chi crede di appartenere alla razza suprema. - Non sopporto chi non comprende che la nostra cultura sia una delle tante e al pari delle altre. - Non sopporto chi vede nello straniero un problema e non una risorsa. - Non sopporto l'ananas sulla pizza. - Non sopporto il fatto che i cibi vegani abbiano nomi uguali ai piatti tradizionali (di carbonara può esserci al massimo la variante pancetta-guanciale-speck, non può esserci la variante con pollo o vegetariana o vegana). - Non sopporto l'utilizzo della

Sindrome premestruale maschile

http://www.robadadonne.it/88684/anche-gli-uomini-hanno-il-ciclo/ Il sito non è dei più attendibili, me ne rendo conto, ma l'ho letto anche da altre parti, ma sono troppo pigra per cercare le fonti autorevoli. Soffermiamoci comunque su questo punto: gli uomini hanno il ciclo. Molti uomini soffrono di sindrome pre mestruale. Questo mi solleva perché giustifica la "follia" e il "bipolarismo" di molti uomini, dall'altra però un po' mi fa incazzare. Il mestruo era roba "nostra". Gli sbalzi d'umore è cosa nostra e voi, uomini, il compito era molto semplice: sopportarci. Questo stravolge i ruoli. Ed io non ho voglia di sopportare un uomo con la sindrome premestruale che non ha ciclo. Un'alternativa c'è: oltre al dolore "mentale", noi donne potremmo essere autorizzate a dare calci nel basso ventre oppure pugni sui reni, così giusto da farvi comprendere il mestruo. Ovviamente scherzo. Non mi permetterei mai. Sto facendo solo dell&#

Quello che resta

Delle relazioni passate ti rimangono i ricordi, i sapori, le risate. Di alcune relazioni ti rimane la rabbia, la delusione, la frustrazione. Non si può certamente rinnegare il passato e nemmeno rimpiangerlo. Io sono solita ad andare avanti. Ma mi piacciono i miei ricordi e mi piace ricordare gli istanti in cui sono stata felice. Mi piace il mio vissuto e di quello che mi ha insegnato. Ogni scelta mi ha fatto capire un aspetto di me che non conoscevo. Però, ecco, ora mi rimane in mano una multa da 70 euro. Il prezzo della felicità. Il prezzo di una mattinata allegra. 70 euro il prezzo per averlo baciato. Per averlo salutato . Il prezzo per essermi fermata a fumare una sigaretta. Il prezzo per avergli augurato buon viaggio. Ora so, il prezzo di tutto questo. Del valore, invece, ci devo ancora pensare.

Non solo le donne sono mestruate

Io, in fondo, mi sono sempre sentita un po' uomo. Quell'uomo tradizionale, un po' rude che rutta e scoreggia senza problemi. Quell'uomo che odia i centri commerciali e lo shopping in generale. Da ragazzina era persino appassionata di calcio, poi uscì la questione calciopoli e così morì in maniera definitiva la passione. Mi piace vestirmi in modo comodo e trasandato, questo mi ha permesso di girare nei peggio quartieri nelle grandi città senza avere mai un problema e per ora, non urliamolo troppo, di essere rapinata. A volte sì, lo ammetto, mi metto in tiro, ma credo che l'amore di sé sia importante in tutti gli individui. A volte, passano mesi tra una depilazione e l'altra, ma questo devo farlo per sopravvivenza. Purtroppo, sono rimasti pochi quelli che accettano la donna non depilata. E' un compromesso che ho dovuto accettare, a mio malgrado. Anche se a volte passo dei periodi in cui lo faccio volentieri. I film d'amore non mi piacciono un granché e nem

Innamorata dell'ideale di noi

Così, sono riuscita a porre fine ad una storia. Una storia che vivo da anni. Un amore travolgente, tormentato, bello. Il nostro amore è stato bello anche se tormentato. Non funzioniamo insieme e lo dico a malincuore perché ci ho creduto davvero e tanto. Mi si dice di aver recitato. Di aver mentito. Di aver illuso. L'ho ferito. E una persona ferita ha tutto il diritto di essere arrabbiata. Ha tutto il diritto di pensare le peggio cose di me. L'ho lasciato dicendo che è scemato l'amore che ho provato per lui. L'ho amato così tanto. L'ho desiderato così tanto. Ci sono però problemi di comunicazione in cui ho peccato anch'io. Avevo necessità di ancora un po' di tempo. Avevo bisogno dei miei spazi. In alcuni momenti mi sono sentita oppressa, a tratti perseguitata. Anche se da una parte, ammetto che mi è piaciuto il corteggiarci. Ho cercato di vivere questa storia, finalmente quasi alla luce del sole, in modo tranquillo. Senza pensare al domani. Senza progettuali

Pausa

Questo blog è nato per raccontare le mie cose belle. Era nato per raccontare la mia rinascita e non ricaduta. Quindi, fino a quando non avrò più cose belle da scrivere, fino a quando non tornerò nella luce, non scriverò. Sono stanca e ci sono giochi che non mi piace giocare. Auguro a tutti, soprattutto a Magnolia, il meglio. Buona estate.
Non avevo ancora pianto. Questa mattina l'ho fatto. Guardando la bilancia e aver realizzato che così non va. Molte al mio posto sarebbero contente, io no. Ho perso quasi 10 kg e sto andando in sottopeso, cosa mai successo in vita mia. Sono sempre stata magra, ma il giusto. Mai sottopeso. Con la scusa della gastrite, sto scomparendo. Non ho più la vitalità di un tempo. Ci vuole tempo. Devo reagire. Quasi quasi, comincio da oggi. Cerco di dimenticare il telefono. Ne sono succube. E sono stanca di aspettare. Di rincorrere. Di scappare. Voglio vivermi questo momento senza programmare quello successivo. Voglio sorridere. Voglio ridere di gusto. Non voglio pensare a ieri e nemmeno al domani. Sto bene qui. Sto bene ora.
Oggi l'ho lasciato. In modo definitivo. Non potevamo più continuare così. L'amore deve essere ricambiato, altrimenti non è amore. Mi mancherà quella casa. Mi mancheranno le nostre abitudini, anche le minime. Mi mancherà guardarlo e dirgli "oggi pizza?" perché non ho voglia di cucinare. Mi mancherà guardarlo e dire "ma tu, hai voglia di uscire?" e stare a casa. Mi mancherà stare abbracciati sul divano e il gatto che si mette tra noi perché geloso. Pensa, mi mancherà cercare i fazzoletti nelle tasche prima di mettere tutto in lavatrice. Mi mancherà persino la nebbia di fumo da sigaretta. Mi mancherà accoglierlo quando torna da lavoro. Mi mancherà preparargli il pranzo per il lavoro. Mi mancherà sgridarlo perché non mette le stoviglie nel modo giusto nella lavastoviglie. Mi mancherà anche ricordargli che quella sera non posso prendere impegni perché ho altro in programma e non posso mancare. Mi mancheranno le serie TV che stavamo guardando. Mi mancheranno i s

Il mio weekend

Questo sarà il primo weekend, dopo tanto tempo, che dedico a me. Rivedrò amici di vecchia data a partire da giovedì sera. Sarà un weekend lungo che dedicheró agli amici di sempre, con persone con cui ho condiviso molto oltre alle risate, abbiamo trascorso momenti di vita. E vi dirò che non vedo l'ora. Giovedì ore 21 scatta l'ora x e cominciano i festeggiamenti. Concerti. Eventi culturali. Momenti riflessivi che piacciono tanto a me. Sarò invasa e sommersa dalla cultura, dalle risate, dalla buona compagnia e non vorrò nient'altro. Accolgo così il mese che sta arrivando. Accolgo così l'estate che inizia. Buon inizio a me.
La vita mi porta a tante di quelle riunioni che a volte ne perdo il conto. Ieri sera mi sono ritrovata in mezzo tra dirigenti, imprenditori e amministratori. Io ero tra le pochissime donne presenti. Lo sapevo e lo ammetto: mi sono vestita in modo provocante volontariamente. Mi piace l'essere osservata e desiderata in quell'ambiente, anche se essere 'uomo di potere' sia propriamente un requisito che non mi interessi. C'era un uomo che è già da un po' che ci prova. Ieri è stato più audace: ha cercato il contatto fisico e più di una volta. Lui mi vuole e l'ho capito. Finita la riunione in un paio siamo andati a bere un birra, lui si è seduto non vicino ma di fronte. Mi ha fissata per tutto il tempo. Abbiamo poi fatto una passeggiata e alla prima occasione mi ha abbracciata. Ha cercato di rimanere solo con me, senza riuscirci. Voleva darmi un passaggio a casa ma anche io avevo la macchina. Voleva portarmi alla macchina ma erano vicine. Quasi quasi accetto l
Alle volte non capisco gli uomini. Dopo aver detto chiaramente "non ti amo più", cosa può spingere una persona a dire " riproviamoci"? Non voglio arrivare al gesto estremo di andarmene senza dire una parola, ma a questo punto non so proprio più che cosa fare. L'ho fatto soffrire. Ho provato a farmi lasciare e ho solo ottenuto comprensione. Ho parlato sinceramente e mi è stato detto che siamo predestinati. Sento chiaramente che tra queste mura mi sto ammalando. Questo lui non lo vede. Non riesce ad accettare il mio non volerci rimanere. Eppure, anche lui dovrebbe capire che se non ricambio non sarà mai felice come merita. In questi giorni preparo i bagagli e basta. Mi sono resa conto che ci stiamo solo prendendo in giro. Il mio futuro non è qui. Non so dove sia di preciso, non lo so più. Ma so che non è qui. E sono stanca di avere gastriti perché sto facendo scelte sbagliate. Sono stanca di parlare senza essere ascoltata e senza essere capita

Il Matrimonio

Non sono mai stata contraria al matrimonio a priori. Sono stata invitata a molti di questi eventi. Non ho nemmeno nulla in contrario alle cerimonie religiose, sia chiaro. Ma io me lo chiedo spesso, perché farlo se quella sarà l'ultima volta che si metterà piede in una chiesa? Perché continuare a perseguire una tradizione in cui non si crede. Perché sposarsi raggiunti i 30 anni? Perché poi sarebbe troppo tardi? Solo io voglio sposarmi per amore? Io, lo ammetto, sogno ancora l'abito bianco, sexy, seducente, che lasci senza fiato, purché sia bianco. Non vedo il matrimonio essenziale. Per mettermi l'anello al dito, per unirmi legalmente a una persona, voglio esserne sicura al 110%. Ho il diritto di farlo con chi provo un sentimento forte, travolgente, che lasci senza fiato. Mi piace perché dietro la firma in cui ci si lega per la vita (o fino al divorzio), ci si fanno promesse. La promessa non di amarsi, ma di prendersi cura l'una dell'altro. Si starà vicini sempre, an

Quello che c'è

Ho sempre definito la nostra storia malata, perversa eppure così affascinante, appassionata. Il mio problema è che non è mai stata attrazione fisica, o meglio, non c'è solo quello. La mia attrazione è tutta me verso di lui. Una connessione mentale, un trasporto così forte non l'ho mai visto, mai vissuto. E allora perché rinunciarci? Perché bloccarsi in dubbi e paure? Perché ho una paura tremenda di soffrire. È paura legittima? Non lo so, ma mi paralizza. Non ho mai avuto problemi nelle relazioni umane, ma questa è diversa. Continuo a remare contro. Continuo a frenarmi, ma che poi non riesco tanto bene. È come quando mi tuffavo dal trampolino "1, 2 e3....nonono aspetta! Ok, riprovo. 1, 2 e 3....no! Aspetta" e così impiegavo anche 20 minuti a fare il tuffo. Ma poi lo facevo. Qui è lo stesso, anche se un po' più complesso. Ma io mi ci tuffo, lo so. Io lo faccio.
Ogni tanto mi piace vestirmi in modo provocante. Mi piace dare risalto a quel poco che il mio corpo ha da offrire. E lo ammetto, mi piace essere guardata e apprezzata. Ma prima, quando mi guardo mi piace fissarmi allo specchio e dirmi "beh, tutto sommato non sono poi tanto male". Ultimamente mi vesto a caso e da barbona. Solo in poche circostanze 'mi sono vestita bene' perché ero obbligata. Eventi mondani di cui avrei fatto a meno. Ma si sa, la gente fa figli e poi li battezza. Tra un po' arriverà il momento del 'vestirsi bene per illudersi di essere felici', è un metodo che funziona. Prendersi cura dell'estetica per apparire al top e questo aiuta a risollevarsi. Certo. Non basta. Ma è un buon inizio.
Io non voglio più soffrire e stare male. Voglio uscirne. Voglio sorridere di nuovo. Rivoglio i miei pensieri malinconici ma sarcastici, ora sono solo depressi. Vorrei smettere di vivere in questa inquietudine. Dormo ma non riposo. Sogno cose irrealizzabili che mi fanno svegliare con la tristezza. Oppure incubi nel quale mi sveglio con lo schifo di me stessa. Quando finirà tutto questo? Se non mi muovo, forse mai.

Comprensione

Oggi ho capito nella maniera più totale il dolore che gli ho inflitto. Ho trascorso la serata a scrivermi con un amico che è stato lasciato. Senza spiegazione. Se n'è andata. Sparita. Dall'oggi al domani. Esattamente come ho fatto io. Gli scrivevo. Gli davo consigli. E per ogni sua risposta triste ho provato schifo di me stessa. Ma come si fa essere così. Capita a tutti di sbagliare, vero. Ma non io. Io ho sempre tenuto conto dei sentimenti delle persone. Ho sempre cercato di non ferirle. E poi? E poi vado a nuocere proprio l'unica di cui mi sia importato davvero. Mi sono lasciata usare. Ho mentito per lui. Ho tradito per lui. Mi sono preoccupata per lui. Lo avrei accudito se ne avessi avuto la possibilità. L'ho aspettato e aspettato e aspettato. Poi, quando era tutto ok. Quando finalmente stavamo vivendo il nostro sogno. Il mio sogno. Quando ero lì, ho agito come la persona peggiore. Come una stronza, una puttana. Perché? Perché l'ho fatto? Perché ho voluto fa
Non riesco a smettere di pensarci. Forse è vero, non ho idea di cosa voglio fare nel futuro. Attualmente ho l'impressione di non vivere. Di vivere la vita di un'altra persona. Mi sento come se fossi un bambino povero e affamato che guarda la vetrina di un ristorante le famiglie felici, le tavole imbandite. Lui è lì. Fuori. E si immagina la sua vita e intanto osserva la vita degli altri. È il caso che mi dia una mossa se non voglio morire di fame. È il caso che io riprenda in mano la mia vita e ricominci. Con o senza di lui. È ovvio che preferirei lui al mio fianco, ma dopo tutto questo casino, non penso di avere molte speranze. Nell'arco di un fine settimana sono riuscita a distruggere ogni desiderio, ogni sogno. Per cosa poi? Non lo so. Tutto mi porta a lui. Sempre. Perché? E poi la domanda delle domande: perché non lo voglio accettare? Ho vinto. Ho vinto l'amore travolgente, passionale che non tutti hanno la fortuna di vivere e l'ho gettato via. La vita però va a
Mi disturba il fatto che lui mi conosca così bene. Nessuno lo ha mai fatto. Sono poche persone che siano state in grado di leggere i miei gesti, ciò che si cela dietro le parole, agli sguardi e alle frasi non dette. Nonostante tutto, dopo gli sguardi severi, dopo alcune frasi crude, ho rivisto i suoi occhi. Non quelli arrabbiati che merito. Non quelli feriti dopo ciò che ho fatto. Ho rivisto occhi di chi, dopo tutto questo, mi vuole ancora. Ed io non ho alcuna intenzione di spegnere quello sguardo. Non voglio che sia rivolto ad altre persone. Non posso permettermelo. Per la prima volta, non ho capito cosa lui provi per me. Ma forse non mi interessa nemmeno, nel senso, una volta che si è consapevoli di ciò che si prova per una persona ci si può anche buttare. Ed io non l'ho mai fatto. Ho voglia di buttarmi, qualunque sia il risultato. Attendo gli sviluppi della mia mente, anche se forse non sono mai stata tanto determinata in vita mia. E prima di fare tutto, avrei dovuto vederlo
La decisione è già stata presa. Nulla potrà cambiare questa condizione. O sì? Io non lo so. Io so che oggi ho un esame e non ho ancora capito che cosa vincerò. Non mi piace sentirmi sotto esame. Giustificare. E se ogni mia frase è una frase stereotipata, surgelata, incelofanata oppure presa dal libro delle risposte, beh mi spiace. Ho ben poco da dire. Mi truccheró pesantemente cosicché io non cada nella tentazione di far scendere delle lacrime. Eppure dovrò spogliarmi di tutte le maschere e dire del perché del mio gesto. Lo so già in partenza che la risposta sarà "mi spiace, sarà per la prossima". Non voglio fare la vittima, non è il mio mestiere. Mi autocommisero. Mi piace aspettarmi il peggio dalla vita e alle volte di fronte alle cose belle penso di non meritarle. La mia autostima si alza e si abbassa, ma nel profondo è sotto i piedi. Va bene. Mostrerò la mia vera me. No, non è vero. A nessuno do l'arma con cui uccidermi. La verità è che divento aggressiva quand
"Ci aggiorniamo domani" vuole tutta la verità e nient'altro che la verità. Come biasimarlo. Anche io vorrei la verità, fossi in lui. E vorrei che mi venisse detta e non scritta. Anche se dolorosa. Perché ho scelto di tornare sui miei passi? La motivazione è più semplice di come sembri, in realtà mi sono data tante versioni. Dalla sicurezza dell'abitudine alla tranquillità, dal non sapere dove andare al mi è mancato davvero. Amore è una parola sopravvalutata, secondo me e ultimamente non penso sia stato il centro della mia vita. Se avessi scelto l'amore rischiando di finire sotto un ponte, ora sarebbe tutto diverso. La verità è che seppur mi vanto di non avere influenze esterne, in questi due mesi mi sono sottoposta a più stress di quello che potessi sopportare, ma questo nessuno lo considera mai pensandomi. Perché io sono forte. Io ho le spalle larghe. Perché io allegra. Ma mi bastano le dita della mano sinistra per contare le volte che mi hanno posto la domand
Gli ho scritto e fuori da ogni aspettativa, mi ha risposto. E chiunque al suo posto ci si sarebbe posti la domanda "ma questa che cazzo vuole ancora?" trasformato in "devi dirmi qualcosa?". La risposta era lì, a portata di mano: sono una cogliona. Ecco cosa voglio dire. No. Gli ho chiesto scusa. Semplicemente scusa. A cosa serve? Tante cose avrei voluto e dovuto dirgli. Ma perché scriversi? È più facile scrivere di parlare. Per me lo è sempre stato. Non mi piace parlare di me. Non mi piace parlare di ciò che provo, di ciò che sento. Eppure non è che ci sia altra scelta. È stato lui a volermi vedere. Molti al suo posto mi avrebbero cancellato dalla propria vita. Ci vedremo domani, forse. Ed io non so cosa dirgli. Dopo tutto questo casino, cosa posso dire?

Mestruazioni e digressioni

Io non ho problemi a parlare di mestruazioni, ne parlo come di una cosa normale anche se mi rendo conto che gli uomini spesso si trovano a disagio. Quando facevo le medie e i primi anni di superiori era sempre un trauma. Ci si nascondeva l'assorbente "per non fare capire" quando si andava in bagno. Poi ho smesso. Perché nascondermi? Non è mica colpa mia. Non ho scelto io di essere donna. Perché vergognarmi di avere il ciclo? Poi le varie dicerie, tra il non farsi la doccia al solo non lavarsi i capelli "perché si bloccano". Ben presto capii che erano solo usanze derivanti dal cattolicesimo durante il Medioevo. In adolescenza, aspettavo e bramavo quel periodo: riuscivo meglio negli allenamenti. Non avevo tanto male e poi duravano solo tre giorni. Non ho mai avuto dolori forti, a parte mal di schiena durante il pre-ciclo. Il primo giorno, invece, ho sempre avuto una forte sonnolenza, ma questo penso sia dovuto all'anemia e alla forte mancanza di ferro. Co

Il sogno dell'Inghilterra

Questa notte ho sognato che andavo a Londra. Ho sognato che ci stavo per poco tempo e per un convegno. Ci andavo con un caro amico, poi all'improvviso, oltre all'andare a trovare un'amica che ha deciso di andare a vivere lì, ci trovai lui. Anche lui era andato a vivere lì e casualmente ci ritrovammo nel caos londinese. Scoprii di dover rimanere lì per più di una settimana ed ero contenta perché avrei potuto trascorrere con lui del tempo. Lui, però, non era entusiasta quanto me. Era più che altro sorpreso. Si era allontanato da me km e km per non vedermi più ed io, invece, ero ricomparsa. Anche nei sogni, il senso di maledizione che penso lui provi nell'avermi conosciuta rimane. Il mio inconscio mi sta parlando e mi sta dicendo che devo lasciar perdere. È chiaro che devo lasciarlo stare. Ieri gli ho scritto alla fine e non avrei dovuto. Devo lasciarlo andare davvero questa volta.
Avete mai provato la sensazione di non essere al posto giusto? Di sentirvi inadeguati? Vi siete mai sentiti in imbarazzo per il disagio che stavate provando nello stare con persone con cui non volete stare? Di recente, mi capita spesso. La vita mi porta a frequentare persone superficiali, con cui devo fare discorsi superficiali e di cui non mi interessa molto. Prediligo le discussioni accese, il gioco di parole oppure ridere del disagio e della stupidità della società e/o delle persone. Mi piace stare con persone alla mano, che non fanno caso al luogo in cui si trovano. Che non devono per forza andare a questo o quell'evento per sentirsi qualcuno. Mi piace trascorrere il mio tempo con persone, lasciatemi passare il termine, vere. Ultimamente, ho accantonato le uscite con gli amici di una vita e questo un po' mi dispiace. Purtroppo, ognuno ha la sua quotidianità e viene difficile trovarsi. Mi ritrovo a frequentare alcune persone che non trovo antipatiche, ma che non trovo inte

Desideri

"Ultimamente sto ascoltando canzoni struggenti e d'amore che mi ricordano te. Mi hanno fatto comprendere quanto io ti desiderassi prima ancora che le tue labbra sfiorassero le mie, prima che le tue mani si intrecciassero alle mie. Mi rendo conto che non sono nella posizione di poterti dire che nonostante tutto io ti amo ancora e non ho mai smesso. Non mi crederai, eppure è così. Ogni notte mi addormento accanto ad un uomo e vorrei che fossi tu. Vorrei con te la mia quotidianità. Vorrei stare con te sul nostro divano e guardare film ignoranti o serie TV. Vorrei guardare film impegnati. Vorrei con te scegliere i concerti a cui andare. Vorrei te. Ti vorrei con me ogni giorno. Vorrei fare e rifare l'amore ogni giorno, ogni momento, ogni istante. Ti vorrei in ogni istante. E vorrei che tu scegliessi me, di nuovo e ancora. E vorrei che tu scegliessi me e soltanto me. Mi rendo conto di chiederti tanto. Mi rendo conto di chiederti troppo. Sono un casino. Sono un caos, ma vorrei

Se le cose non cambiano, le cambio.

Non posso certamente continuare così. Non posso continuare a vivere così. Voglio concedermi un po' di tempo in questa casa. Se la situazione non dovesse cambiare, ho preso la mia decisione: me ne vado e in maniera definitiva. Se fossi più impulsiva e se avessi un posto dove andare lo farei all'istante. Così non è. Quindi è tempo di risparmio e di vedere come andrà. Non è che abbia tutta questa fretta, mi concedo il tempo fino all'autunno. Ormai ho perso molti treni, ma poco importa, a me piace passeggiare e la strada posso anche farla a piedi. Non ho bisogno di accompagnatori, anche se certamente la buona compagnia è meglio di una pessima solitudine. Siamo quasi a metà anno e ho tutto il tempo per riuscire a rendere questo 2017 l'anno delle decisioni importanti: l'anno in cui scelgo per me per una volta.
Non ho smesso di pensarlo nemmeno per un secondo. Non ho trascorso giornata in cui non mi sia chiesta dove fosse, con chi e se anche lui mi stesse pensando. Non ho trascorso notte in cui non l'abbia sognato. E questo è grave. Non ho mai sognato una persona così spesso. E allora sì. Sono proprio una cogliona. Quale altra prova mi serve per capire che è ora di buttarsi davvero? Cos'altro aspetto prima di cercarlo? Oggi mi sono ritrovata tra le mani un volantino della chiesa evangelica, me lo aveva dato un pomeriggio e mi disse "poi fammi un riassunto", ripensandoci risi come allora. Sono sempre stata brava nel perseguire la razionalità nei momenti sbagliati, nelle questioni in cui è necessario essere istintivi. Sono sempre stata brava nell'essere impulsiva nei momenti inopportuni. Così, continuo nello scrivere messaggi e poi cancellarli. Così, continua il mio tormento ogni giorno nel chiedermi cosa faccia e con chi trascorra il suo tempo. Sei anni e mezzo non s

Amaro come la vita

La mia dipendenza dal caffè è ormai radicata, assodata ed è una parte imprescindibile di me. Chi mi frequenta, come lo zoppo insegna a zoppicare, così io creo, alimento e diffondo la dipendenza da questa sostanza. Io lo bevo amaro, come la vita, e quando le persone intorno a me, oltre che a berne a quantità industriali, iniziano la cultura del caffè senza zucchero, il cuore mi si riempie di orgoglio. Mi spiace, ma non sono fatta per i cocktail di donne alla moda, alla Sex and The City, sono per i sapori forti. Mi piace gustarmi la vita, assaporarla, per questo il mio caffè è amaro. Per questo dopo il caffè amaro, mi gusto l'amaro. L'amaro più è amaro, più mi piace. Mi piace essere amara dentro e fuori. Tra l'amaro e l'amare, prediligo il primo. È una questione di impegno e di lavoro, il primo riesco a farlo discretamente bene, il secondo, invece, disastrosamente male. È una capacità innata, la mia, quella di deludere, ferire e uccidere le persone che amo. Credetemi. L

Inaspettato

La vita mi porta sempre a conoscere persone. Ieri, ho conosciuto un mezzo barbone, comunista, molto intelligente. È stato ricoverato in psichiatra e per questo ha trovato subito un legame particolare con me. I pazzi, quelli veri, mi scovano sempre. Aveva bisogno di un'amica, qualcuno con cui sfogarsi ed io qualcuno che non mi giudicasse, che non mi conoscesse. Qualcuno con cui non pensare il disastro che sta diventando la mia vita. Abbiamo non cenato insieme ma bevuto una birra insieme. Poi, mi ha accompagnato alla macchina e mi dice "ma ti va di fumare?", il buon senso mi disse di rifiutare, ma sinceramente, non avevo bisogno di seguire le regole o il buon senso. Accettai. Ero comunque convinta che come le altre volte non mi avrebbe fatto effetto. Lui mi disse che l'avrebbe fatta poco potente visto che fumo poco, anzi quasi mai. Così mi ritrovai a fumare nel bosco sotto una quercia secolare. Fin dai primi tiri in poco tempo mi sentii leggera, i pensieri non riusciv
Avevo tra gli 11 e i 13 anni quando questo avvenne. Rete 4 proponeva telenovela durante il giorno e Bud Spencer la sera. Io trascorrevo le estati dalla nonna. Vicino a lei abitava sua sorella, la mia prozia. Lei era sposata. Lo ricordo bene il mio prozio. Quando si faceva tardi andavo in camera a sua, a salutarlo. All'inizio, mi dava solo qualche bacio. I primi che abbia dato ad un uomo. Poi, si fece coraggio e iniziò a mettere le sue mani grandi dentro le mie mutande. Più di una volta, durante la cena,  metteva la sua mano sotto il tavolo e mi accarezzava le gambe. Una volta capitò che fummo da soli in casa e allora si fece ancor più coraggioso e mi prese la sua mano e la pose sul suo pacco. Possiamo descrivere così la fine della mia spensieratezza e della mia infanzia. Possiamo definire così il mio primo approccio al sesso. Credo di aver superato il tutto. Certo, avessi compreso che quelle erano molestie, forse ne avrei parlato con qualcuno. Ma a chi confessarlo? Ma poi, io me
Potrei ricordare tante cose. Potrei elencare le belle parole e le promesse, ma alla fine sono le piccole cose quelle che rimangono impresse. Un paio di pacchetti di sigarette accartocciati, un piercing e un CD masterizzato. Mi accontento di questo per ricordarmi di quanto sia stato un errore buttare nel cesso un amore. E vorrei poter dire del perché io l'abbia fatto, ma non posso. L'unica spiegazione che mi sono data è che io, fondamentalmente, sono fifona. Ho avuto paura. Ho paura. E per paura, mi sono bloccata. Sono rimasta nelle mie abitudini, nella mia certezza. Quando riuscirò ad affrontare le mie paure, sarò pronta. Pronta a vivermi la vita da protagonista. Sarò pronta ad essere felice: con o senza qualcuno.
Lui ha un difetto: mi ama troppo. Si dice che il troppo non esiste in amore, io credo di sì. L'ho ferito in tutti i modi in cui un uomo può essere ferito. E lui è ancora qui a ripetermi che mi ama. Lo fa non solo a parole, ma con i gesti. Gesti spontanei e sinceri. Ed io, invece, sono qui a scrivere che non provo nulla. Per me è un amico. Ho smesso di concedermi arrivando a due settimane e più di astinenza. Ho smesso perché il sesso è bello ma poi mi accusa di non trasmettergli niente, il ché è vero. Non sono con lui. Mentalmente mi capita di essere con un'altra persona. Ma allora perché sei tornata? Perché non c'ho pensato. Mi sono dimenticata di tutto questo. Mi è tornato alla mente solo quello che eravamo. Ma nulla. Ora non siamo più niente. Per me è solo una persona affezionata che non riesco a lasciare. Non potrò raccontargli le mie giornate e lui le sue. Non potremo guardare insieme la TV. Decidere dove andare, guardarci negli occhi e optare per il divano perché l&
Ho tradito. Ho mentito. Ho imparato a porgere finti sorrisi. Ho anche scoperto che sono in grado di vivere due vite parallele per diverso tempo. Insomma, con queste premesse e avendo appreso fino a che punto posso arrivare, non è che io voglia smettere di cercare la mia serenità e felicità. È che proprio non lo merito. Questo spiega il mio senso di inadeguatezza in qualsiasi circostanza. Questo spiega la mia confusione. Infine, spiega perché spesso sul mio volto i miei occhi si spengono e cade la tristezza. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più. Mi guardo allo specchio e provo disgusto nel riflesso. Una cosa però l'ho capita sulle mie scelte dell'ultimo periodo: mi sto autodistruggendo perché dopo tutta la sofferenza inflitta a persone che non lo meritavano, ho perso il diritto di essere felice. Vorrei trovare una logica in tutta questa vicenda. E soprattutto vorrei smettere di alimentare la sofferenza intorno a me.
Ho sbagliato quando sono tornata. Ho sbagliato a riavvicinarmi ad un uomo per il quale nutro molto affetto ma l'amore è un'altra cosa. Nei giorni lontani non mi è mancato lui, ma la nostra vita, la nostra quotidianità, le nostre abitudini. Lui per me è diventato un amico. Avevo fatto tutto per allontanarmi ma poi sono tornata. Ed io non so il perché. C'è chi dice che mi sto autoconvincendo di non amarlo più. Può darsi. Ma io credo di più alla teoria che ho paura di lasciarlo e che per me è soltanto un amico.
Eppur qualcosa si muove. Ho voglia di qualcosa non impegnativo. Ho voglia di non fare programmi. Ho voglia di non sapere che cosa farò domani. Lui è di là che dorme ed io sono qui, sul divano, con il mio male al petto. Con il mio senso di inadeguatezza. Con il mio "non sentirmi al posto giusto". Sono qui. E non dovrei esserci. Sono qui. E non ci vorrei essere. Vorrei andare altrove.
La settimana scorsa feci una scelta e vidi l'arcobaleno. Oggi piove. La pioggia è sempre stata il nostro segno. Oggi doveva esserci il sole eppure piove. Ho la gastrite come nei nostri primi incontri. Sono stata obbligata a dare un addio che non sono pronta a dare. Proprio non ce la faccio. E allora anche questo è un segno. Credo che peggio di così io non possa fare o comportarmi. Mi sa che alla fine il consiglio più saggio me lo diede la mia amica psicologa: smettila di passare dall'uno all'altro e prenditi del tempo solo per te. Effettivamente, la solitudine potrebbe essere un'opzione. Staremmo male in tre, ma prima o poi sicuramente ci riprenderemmo. La geometria mi è sempre piaciuta, tranne che per i triangoli scaleni. Ho giocato con i cuori come un giocoliere, ma non sono molto brava. E a giocare con i cuori se ne esce sempre perdenti. A giocare con i cuori si è stronzi. Io vorrei sapere cosa ho nella testa e del perché io sia così.
Non guarderò questo momento come periodo di crescita. Perché alla fine io della vita non ho capito niente. Ho solo capito che sono un'arma di distruzione. Ovunque io poggi il piede. Ovunque io mi avvicini. Ovunque io parli. Ovunque io respiri. Sono pericolosa. Ed io allora, in fondo, me lo chiedo, il perché. Ho fatto promesse che non ho mantenuto. Ho alimentato speranze. Per poi tornare sui miei passi. Non è difficile ferire qualcuno. Non è poi così difficile farsi odiare. È solo questione di giorni e il malessere passerà. La mia gastrite passerà, un giorno.

La scelta

Utilizzarla così spesso fino ad odiarla: scelta. Non voglio programmare o scegliere, ma si sa anche stando fermi si sceglie.
Sono una stronza. Una puttana e una meretrice. Se vi capita di incontrarmi, statemi alla larga perché io sono solo in grado di creare il vuoto e la sofferenza. Non toccatemi, io sono il veleno. Non guardatemi, potrei trasformarvi in pietra. Non parlatemi, potrei illudervi. Sono brava nel creare confusione. Soprattutto quella interiore. Sono stata amata e una volta ho amato anch'io. Ma sono brava nel rifiutare doni, anche quelli unici e speciali.
Come uccidere un uomo: diventa la sua ragione di vita e poi gettalo via. Ho ucciso un uomo e lì sul momento ero entusiasta. Poi ha iniziato a mancarmi. E poi di nuovo no. La verità è che sono un casino ovunque e non ho la concentrazione. Io non ho voglia di fare programmi. Non ho voglia di prendermi impegni. Ho voglia di vivere un po' così. Senza impegno. Non fatemi pensare al domani. Ma qui ci vogliono risposte chiare e precise che io non ho. Ogni realtà che mi circonda pretende risposte. Io voglio solo dormire. Voglio stare su un prato. Voglio svegliarmi e decidere sul momento cosa fare. Ho bisogno del tempo per me. Solo per me. Perché poi, gira che ti rigira, è sempre con me che devo stare tutta la vita, perciò tanto vale che me ne prenda un po' cura.
Quando dico "ti amo" lo dico perché lo pensò. Anche se lo dico quasi sempre dopo di te. Dietro ai miei "ti amo" ci sono tutte le volte che ho aspettato un tuo messaggio. Ci sono tutte le attese. Tutte le volte che ti ho desiderato. Ad ogni mio "ti amo" si cela anche la consapevolezza fino all'anno scorso, di essere la tua amante e quindi l'accettazione dei tuoi arrivi e dei tuoi allontanamenti. Ho lasciato che mi usassi. L'ho fatto consapevolmente, perché a me quello che importava e che mi importa ora è stare con te. Mi sono fatta bastare quegli incontri per anni. Mi sono accontentata di piccole dosi, perché quel poco era meglio di niente. Non so se te lo dirò mai a voce, se ne troverò mai il coraggio. Forse, mi limiterò ad un "ti amo"...
Il weekend pasquale è arrivato. Io però sono esausta. Sono stanca. Non ne posso più. Non ho voglia di mettermi in tiro e di sorridere alla gente. Non ho voglia di perdermi in feste chiassose. Non ho voglia di rispondere a domande su come procede la mia vita. Non ho nemmeno voglia di ridere e di ubriacarmi con altre persone. Il mio corpo mi chiede silenzio. Ho bisogno di solitudine. Ho bisogno di annoiarmi per una volta tanto. Sarà pure da alcolisti, ma io voglio stare in compagnia di una bottiglia di vino rosso. Sì. Ho voglia di un Montepulciano d'Abruzzo. E magari di un film ignorante alla tv. Oppure ascoltare musica. Oppure dormire. Ho voglia di stare chiusa in una stanza indossando il mio abito peggiore. E voglio smettere di essere ipocrita. Voglio piangere se ne sento la necessità, oppure di ridere chiassosamente. È chiaro, ho bisogno di disintossicarmi dalle persone. Troppa vita sociale mi porta all'esaurimento. Non fraintendetemi, amo la mia vita, ma il troppo è troppo.

Gelosie

C'è chi dice che senza gelosia non si ama davvero. C'è chi dice che la gelosia è sbagliata perché porta a limitare la libertà dell'altro. C'è chi sostiene che la gelosia si rafforza di fronte all'insicurezza e alla non totale fiducia dell'altro. Io non so cosa sia giusto oppure no. Non ho mai mostrato la gelosia, eppure so di non farne a meno. Non ho mai fatto scenate e non ho mai spiato telefoni. Non ho mai chiesto di chiudere delle amicizie e non ho mai "odiato" o mal tollerato le ex.  In ogni caso esistono dei però. Quando non ci si vede, quando si è lontani spesso mi sono fatta dei trip che nemmeno un eroinomane ed è una sensazione che mi parte dallo stomaco. Poi passa con il tempo, oppure non passa mai. Mi rendo ben conto che sia un mio problema, ma non ho trovato rimedio. Eppure, dovrei essere ben consapevole che l'amicizia tra uomo e donna esiste. Vivo in realtà dove mi capita avere a che fare con uomini costantemente ed io non vorrei esse

Devozione

Immagine
Così lei si inginocchiò davanti al suo signore. Un modo come un altro, forse il migliore che conosceva, per venerarlo.
Mi sono innamorata di te. Mi sono innamorata subito, senza nemmeno rendermene conto. Mi sono innamorata di te quella volta quando ci siamo ritrovati in quel bar e i miei occhi hanno incrociato i tuoi. Mi sono innamorata del tuo sorriso. Mi sono innamorata della tua simpatia. Mi sono innamorata del tuo sarcasmo. Mi sono innamorata del tuo gioco di parole. Ora siamo qui, a distanza di anni da quel bar e da quella sera, a scambiarci promesse su un futuro insieme. Un amore tormentato il nostro. Un amore ricercato, ucciso, torturato, soffocato ed ora risorto. Un amore che credo non avrà mai una fine. Io voglio continuare ad innamorarmi di te, ogni giorno. E voglio farlo scoprendo ogni tuo lato. Voglio scoprire il tuo volto peggiore. Voglio amare e innamorarmi del tuo lato più oscuro. Ho paura di questa mia decisione. Ho paura di questa mia determinazione. Eppure, so di non poterne fare a meno. Ho paura di noi. Ho paura di cosa potrebbe essere tra noi. Ho paura del male che potremmo farci.

Lui

Ho sempre considerato la dolcezza qualcosa di intimo e personale. Ciò che per qualcuno è dolce per altri può essere sdolcinato oppure romantico. Per altri può essere tenero per altri rude. Non saprei esattamente definire la dolcezza. Molte volte la dolcezza che ho ritrovato nelle persone la definirei quasi ipocrisia e per questo ne ho preso le distanze. Eppure, lui, per quanto si offenda e lo neghi, per me è dolce. Non quel dolce sdolcinato o nauseante come una torta di zucchero ricoperta di zucchero. Lui è per me una torta di mele, dolce al punto giusto che non ti nausea e che ti fa venire voglia di mangiarla tutta quella torta, fetta dopo fetta, solo perché è troppo buona e non riesci a smettere. È quel dolce spontaneo, quasi inconsapevole, se vogliamo dirla tutta. Lui è dolce quando facciamo l'amore e mi tiene le mani intrecciate alle sue. È stato dolce le prime volte che mi ha toccato i seni, le mani erano tremolanti e delicate, quasi con la paura di farmi male. A volte, è dol

Sesso

Mi piace fare sesso. Mi piace praticarlo e mi piace sperimentarlo. Mi piace studiarlo. Mi piace guardarlo. Mi piace come mi fa sentire. Mi piace provare piacere. Mi piacere far provare piacere. Mi piace cambiare posizione. Mi piace provare nuove posizioni. Mi piace farlo in ogni luogo. Mi piacciono i preliminari. Mi piace sperimentarli e trovarne di nuovi. Mi piace fare sesso travestita da qualche personaggio. Mi piace essere schiava. Mi piace essere la padrona. Mi piace essere puttana. Mi piace essere il pappone. Mi piace farlo in maniera tradizionale, lui sopra io sotto. Mi piace essere un'amazzone. Mi piace essere graffiata e morsicata. Mi piace essere accarezzata. Mi piacciono gli insulti. Mi piacciono le parole dolci. Mi piace essere porca. Mi piace essere santa. Mi piace sedurre. Mi piace essere sedotta. Mi piace il sesso in ogni suo aspetto. Mi piace guardare un uomo o una donna ed essere eccitata. Mi piace il desiderio. Mi piace l'attesa e poi sfogare la mia passione. M

Forse

Lo scrivo in queste pagine virtuali, senza voler essere fraintesa, solo per cercare un senso e un ordine ai miei pensieri. Forse è davvero con "l'altro" che preferirei stare. Perché un trasporto così emotivo, una passione così forte non l'ho mai provata prima. A volte penso, che ne varrebbe la pena tentare. Vorrei darci una possibilità. Mi sono immaginata tante volte come sarebbe stato. Dallo stare a casa e passare tutte le stanze farlo in ogni angolo. Dall'andare in posti desolati e abbandonati a fare fotografie. Guardare film. Concerti. E gli lascerei i suoi spazi, pretendendo i miei. A volte penso che sarebbe la persona giusta, non solo per la bellezza o l'intesa sessuale, ma per il fatto che un'intesa mentale così forte non mi è mai successa prima. Così mi immagino pochi litigi, ma poi mi immagino che finiscano tutti con del sesso violento pacificatore.
In questo mese mi sono sentita morire. Ho smesso di mangiare. Poi ho ripreso. Ma ho comunque perso 4kg e so che ne perderò ancora se continuo così. In questo mese, a parte l'ultima settimana, mi sono concessa al mio uomo tutti i giorni, a volte anche più volte al giorno. Rovinando di fatto anche quello. Perché a suo dire, spesso non gli trasmettevo nessuna emozione, nessuna passione. Eppure, è stato in questo mese che per la prima e unica volta della mia vita che ho potuto provare il piacere dell'orgasmo multiplo. E quando provi una cosa del genere ti viene da chiedere come sia possibile. In tanti anni, mai. Proprio ora. Proprio con l'uomo che sei intenzionata a lasciare. Come fai a lasciare un orgasmo multiplo? Come fai a lasciare quel piacere che nessuno ti ha mai fatto provare? Come fare per ritrovare quel piacere e fare in modo che duri più a lungo? Mi sono concessa a lui ogni giorno, alcuni giorni più di una volta, forse alla ricerca disperata di una qualche emozione c

Non t'amo se non perché t'amo

Non t'amo se non perché t'amo   e dall'amarti a non amarti giungo   e dall'attenderti quando non t'attendo   passa dal freddo al fuoco il mio cuore.   Ti amo solo perché io ti amo,   senza fine t'odio, e odiandoti ti prego,   e la misura del mio amor viandante   è non vederti e amarti come un cieco.   Forse consumerà la luce di Gennaio,   il raggio crudo, il mio cuore intero,   rubandomi la chiave della calma.   In questa storia solo io muoio   e morirò d'amore perché t'amo,   perché t'amo, amore, a ferro e fuoco.   Pablo Neruda