Non riesco a smettere di pensarci. Forse è vero, non ho idea di cosa voglio fare nel futuro. Attualmente ho l'impressione di non vivere. Di vivere la vita di un'altra persona. Mi sento come se fossi un bambino povero e affamato che guarda la vetrina di un ristorante le famiglie felici, le tavole imbandite. Lui è lì. Fuori. E si immagina la sua vita e intanto osserva la vita degli altri.
È il caso che mi dia una mossa se non voglio morire di fame. È il caso che io riprenda in mano la mia vita e ricominci. Con o senza di lui. È ovvio che preferirei lui al mio fianco, ma dopo tutto questo casino, non penso di avere molte speranze. Nell'arco di un fine settimana sono riuscita a distruggere ogni desiderio, ogni sogno. Per cosa poi? Non lo so. Tutto mi porta a lui. Sempre. Perché? E poi la domanda delle domande: perché non lo voglio accettare? Ho vinto. Ho vinto l'amore travolgente, passionale che non tutti hanno la fortuna di vivere e l'ho gettato via. La vita però va avanti per tutti e se lui, non dovesse più saperne me ne farò una ragione. Se vorrà vedermi solo per qualche bella scopata, farò come nel passato: me ne farò una ragione. È già successo che mi accontentassi di qualche incontro sporadico pur di vederlo. Se invece non volesse nemmeno quello, starò sola. Ora, la solitudine non mi fa più paura. Non fatico nel vedermi sola. Certo però che con lui sarebbe tutta un'altra cosa....

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