Amaro come la vita

La mia dipendenza dal caffè è ormai radicata, assodata ed è una parte imprescindibile di me. Chi mi frequenta, come lo zoppo insegna a zoppicare, così io creo, alimento e diffondo la dipendenza da questa sostanza.
Io lo bevo amaro, come la vita, e quando le persone intorno a me, oltre che a berne a quantità industriali, iniziano la cultura del caffè senza zucchero, il cuore mi si riempie di orgoglio.
Mi spiace, ma non sono fatta per i cocktail di donne alla moda, alla Sex and The City, sono per i sapori forti. Mi piace gustarmi la vita, assaporarla, per questo il mio caffè è amaro. Per questo dopo il caffè amaro, mi gusto l'amaro. L'amaro più è amaro, più mi piace. Mi piace essere amara dentro e fuori. Tra l'amaro e l'amare, prediligo il primo. È una questione di impegno e di lavoro, il primo riesco a farlo discretamente bene, il secondo, invece, disastrosamente male. È una capacità innata, la mia, quella di deludere, ferire e uccidere le persone che amo. Credetemi. L'ho fatto con tutti. Anche con chi mi ha messa al mondo. Sono stata perdonata, ma è stato un errore. Io lo continuo a fare e lo farò di nuovo, è la mia natura.
E allora, amo per stare meglio o per il gusto di far soffrire? Ma sapete che faccio? Amo l'amaro e la finisco qui.

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