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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Il mio weekend

Questo sarà il primo weekend, dopo tanto tempo, che dedico a me. Rivedrò amici di vecchia data a partire da giovedì sera. Sarà un weekend lungo che dedicheró agli amici di sempre, con persone con cui ho condiviso molto oltre alle risate, abbiamo trascorso momenti di vita. E vi dirò che non vedo l'ora. Giovedì ore 21 scatta l'ora x e cominciano i festeggiamenti. Concerti. Eventi culturali. Momenti riflessivi che piacciono tanto a me. Sarò invasa e sommersa dalla cultura, dalle risate, dalla buona compagnia e non vorrò nient'altro. Accolgo così il mese che sta arrivando. Accolgo così l'estate che inizia. Buon inizio a me.
La vita mi porta a tante di quelle riunioni che a volte ne perdo il conto. Ieri sera mi sono ritrovata in mezzo tra dirigenti, imprenditori e amministratori. Io ero tra le pochissime donne presenti. Lo sapevo e lo ammetto: mi sono vestita in modo provocante volontariamente. Mi piace l'essere osservata e desiderata in quell'ambiente, anche se essere 'uomo di potere' sia propriamente un requisito che non mi interessi. C'era un uomo che è già da un po' che ci prova. Ieri è stato più audace: ha cercato il contatto fisico e più di una volta. Lui mi vuole e l'ho capito. Finita la riunione in un paio siamo andati a bere un birra, lui si è seduto non vicino ma di fronte. Mi ha fissata per tutto il tempo. Abbiamo poi fatto una passeggiata e alla prima occasione mi ha abbracciata. Ha cercato di rimanere solo con me, senza riuscirci. Voleva darmi un passaggio a casa ma anche io avevo la macchina. Voleva portarmi alla macchina ma erano vicine. Quasi quasi accetto l
Alle volte non capisco gli uomini. Dopo aver detto chiaramente "non ti amo più", cosa può spingere una persona a dire " riproviamoci"? Non voglio arrivare al gesto estremo di andarmene senza dire una parola, ma a questo punto non so proprio più che cosa fare. L'ho fatto soffrire. Ho provato a farmi lasciare e ho solo ottenuto comprensione. Ho parlato sinceramente e mi è stato detto che siamo predestinati. Sento chiaramente che tra queste mura mi sto ammalando. Questo lui non lo vede. Non riesce ad accettare il mio non volerci rimanere. Eppure, anche lui dovrebbe capire che se non ricambio non sarà mai felice come merita. In questi giorni preparo i bagagli e basta. Mi sono resa conto che ci stiamo solo prendendo in giro. Il mio futuro non è qui. Non so dove sia di preciso, non lo so più. Ma so che non è qui. E sono stanca di avere gastriti perché sto facendo scelte sbagliate. Sono stanca di parlare senza essere ascoltata e senza essere capita

Il Matrimonio

Non sono mai stata contraria al matrimonio a priori. Sono stata invitata a molti di questi eventi. Non ho nemmeno nulla in contrario alle cerimonie religiose, sia chiaro. Ma io me lo chiedo spesso, perché farlo se quella sarà l'ultima volta che si metterà piede in una chiesa? Perché continuare a perseguire una tradizione in cui non si crede. Perché sposarsi raggiunti i 30 anni? Perché poi sarebbe troppo tardi? Solo io voglio sposarmi per amore? Io, lo ammetto, sogno ancora l'abito bianco, sexy, seducente, che lasci senza fiato, purché sia bianco. Non vedo il matrimonio essenziale. Per mettermi l'anello al dito, per unirmi legalmente a una persona, voglio esserne sicura al 110%. Ho il diritto di farlo con chi provo un sentimento forte, travolgente, che lasci senza fiato. Mi piace perché dietro la firma in cui ci si lega per la vita (o fino al divorzio), ci si fanno promesse. La promessa non di amarsi, ma di prendersi cura l'una dell'altro. Si starà vicini sempre, an

Quello che c'è

Ho sempre definito la nostra storia malata, perversa eppure così affascinante, appassionata. Il mio problema è che non è mai stata attrazione fisica, o meglio, non c'è solo quello. La mia attrazione è tutta me verso di lui. Una connessione mentale, un trasporto così forte non l'ho mai visto, mai vissuto. E allora perché rinunciarci? Perché bloccarsi in dubbi e paure? Perché ho una paura tremenda di soffrire. È paura legittima? Non lo so, ma mi paralizza. Non ho mai avuto problemi nelle relazioni umane, ma questa è diversa. Continuo a remare contro. Continuo a frenarmi, ma che poi non riesco tanto bene. È come quando mi tuffavo dal trampolino "1, 2 e3....nonono aspetta! Ok, riprovo. 1, 2 e 3....no! Aspetta" e così impiegavo anche 20 minuti a fare il tuffo. Ma poi lo facevo. Qui è lo stesso, anche se un po' più complesso. Ma io mi ci tuffo, lo so. Io lo faccio.
Ogni tanto mi piace vestirmi in modo provocante. Mi piace dare risalto a quel poco che il mio corpo ha da offrire. E lo ammetto, mi piace essere guardata e apprezzata. Ma prima, quando mi guardo mi piace fissarmi allo specchio e dirmi "beh, tutto sommato non sono poi tanto male". Ultimamente mi vesto a caso e da barbona. Solo in poche circostanze 'mi sono vestita bene' perché ero obbligata. Eventi mondani di cui avrei fatto a meno. Ma si sa, la gente fa figli e poi li battezza. Tra un po' arriverà il momento del 'vestirsi bene per illudersi di essere felici', è un metodo che funziona. Prendersi cura dell'estetica per apparire al top e questo aiuta a risollevarsi. Certo. Non basta. Ma è un buon inizio.
Io non voglio più soffrire e stare male. Voglio uscirne. Voglio sorridere di nuovo. Rivoglio i miei pensieri malinconici ma sarcastici, ora sono solo depressi. Vorrei smettere di vivere in questa inquietudine. Dormo ma non riposo. Sogno cose irrealizzabili che mi fanno svegliare con la tristezza. Oppure incubi nel quale mi sveglio con lo schifo di me stessa. Quando finirà tutto questo? Se non mi muovo, forse mai.

Comprensione

Oggi ho capito nella maniera più totale il dolore che gli ho inflitto. Ho trascorso la serata a scrivermi con un amico che è stato lasciato. Senza spiegazione. Se n'è andata. Sparita. Dall'oggi al domani. Esattamente come ho fatto io. Gli scrivevo. Gli davo consigli. E per ogni sua risposta triste ho provato schifo di me stessa. Ma come si fa essere così. Capita a tutti di sbagliare, vero. Ma non io. Io ho sempre tenuto conto dei sentimenti delle persone. Ho sempre cercato di non ferirle. E poi? E poi vado a nuocere proprio l'unica di cui mi sia importato davvero. Mi sono lasciata usare. Ho mentito per lui. Ho tradito per lui. Mi sono preoccupata per lui. Lo avrei accudito se ne avessi avuto la possibilità. L'ho aspettato e aspettato e aspettato. Poi, quando era tutto ok. Quando finalmente stavamo vivendo il nostro sogno. Il mio sogno. Quando ero lì, ho agito come la persona peggiore. Come una stronza, una puttana. Perché? Perché l'ho fatto? Perché ho voluto fa
Non riesco a smettere di pensarci. Forse è vero, non ho idea di cosa voglio fare nel futuro. Attualmente ho l'impressione di non vivere. Di vivere la vita di un'altra persona. Mi sento come se fossi un bambino povero e affamato che guarda la vetrina di un ristorante le famiglie felici, le tavole imbandite. Lui è lì. Fuori. E si immagina la sua vita e intanto osserva la vita degli altri. È il caso che mi dia una mossa se non voglio morire di fame. È il caso che io riprenda in mano la mia vita e ricominci. Con o senza di lui. È ovvio che preferirei lui al mio fianco, ma dopo tutto questo casino, non penso di avere molte speranze. Nell'arco di un fine settimana sono riuscita a distruggere ogni desiderio, ogni sogno. Per cosa poi? Non lo so. Tutto mi porta a lui. Sempre. Perché? E poi la domanda delle domande: perché non lo voglio accettare? Ho vinto. Ho vinto l'amore travolgente, passionale che non tutti hanno la fortuna di vivere e l'ho gettato via. La vita però va a
Mi disturba il fatto che lui mi conosca così bene. Nessuno lo ha mai fatto. Sono poche persone che siano state in grado di leggere i miei gesti, ciò che si cela dietro le parole, agli sguardi e alle frasi non dette. Nonostante tutto, dopo gli sguardi severi, dopo alcune frasi crude, ho rivisto i suoi occhi. Non quelli arrabbiati che merito. Non quelli feriti dopo ciò che ho fatto. Ho rivisto occhi di chi, dopo tutto questo, mi vuole ancora. Ed io non ho alcuna intenzione di spegnere quello sguardo. Non voglio che sia rivolto ad altre persone. Non posso permettermelo. Per la prima volta, non ho capito cosa lui provi per me. Ma forse non mi interessa nemmeno, nel senso, una volta che si è consapevoli di ciò che si prova per una persona ci si può anche buttare. Ed io non l'ho mai fatto. Ho voglia di buttarmi, qualunque sia il risultato. Attendo gli sviluppi della mia mente, anche se forse non sono mai stata tanto determinata in vita mia. E prima di fare tutto, avrei dovuto vederlo
La decisione è già stata presa. Nulla potrà cambiare questa condizione. O sì? Io non lo so. Io so che oggi ho un esame e non ho ancora capito che cosa vincerò. Non mi piace sentirmi sotto esame. Giustificare. E se ogni mia frase è una frase stereotipata, surgelata, incelofanata oppure presa dal libro delle risposte, beh mi spiace. Ho ben poco da dire. Mi truccheró pesantemente cosicché io non cada nella tentazione di far scendere delle lacrime. Eppure dovrò spogliarmi di tutte le maschere e dire del perché del mio gesto. Lo so già in partenza che la risposta sarà "mi spiace, sarà per la prossima". Non voglio fare la vittima, non è il mio mestiere. Mi autocommisero. Mi piace aspettarmi il peggio dalla vita e alle volte di fronte alle cose belle penso di non meritarle. La mia autostima si alza e si abbassa, ma nel profondo è sotto i piedi. Va bene. Mostrerò la mia vera me. No, non è vero. A nessuno do l'arma con cui uccidermi. La verità è che divento aggressiva quand
"Ci aggiorniamo domani" vuole tutta la verità e nient'altro che la verità. Come biasimarlo. Anche io vorrei la verità, fossi in lui. E vorrei che mi venisse detta e non scritta. Anche se dolorosa. Perché ho scelto di tornare sui miei passi? La motivazione è più semplice di come sembri, in realtà mi sono data tante versioni. Dalla sicurezza dell'abitudine alla tranquillità, dal non sapere dove andare al mi è mancato davvero. Amore è una parola sopravvalutata, secondo me e ultimamente non penso sia stato il centro della mia vita. Se avessi scelto l'amore rischiando di finire sotto un ponte, ora sarebbe tutto diverso. La verità è che seppur mi vanto di non avere influenze esterne, in questi due mesi mi sono sottoposta a più stress di quello che potessi sopportare, ma questo nessuno lo considera mai pensandomi. Perché io sono forte. Io ho le spalle larghe. Perché io allegra. Ma mi bastano le dita della mano sinistra per contare le volte che mi hanno posto la domand
Gli ho scritto e fuori da ogni aspettativa, mi ha risposto. E chiunque al suo posto ci si sarebbe posti la domanda "ma questa che cazzo vuole ancora?" trasformato in "devi dirmi qualcosa?". La risposta era lì, a portata di mano: sono una cogliona. Ecco cosa voglio dire. No. Gli ho chiesto scusa. Semplicemente scusa. A cosa serve? Tante cose avrei voluto e dovuto dirgli. Ma perché scriversi? È più facile scrivere di parlare. Per me lo è sempre stato. Non mi piace parlare di me. Non mi piace parlare di ciò che provo, di ciò che sento. Eppure non è che ci sia altra scelta. È stato lui a volermi vedere. Molti al suo posto mi avrebbero cancellato dalla propria vita. Ci vedremo domani, forse. Ed io non so cosa dirgli. Dopo tutto questo casino, cosa posso dire?

Mestruazioni e digressioni

Io non ho problemi a parlare di mestruazioni, ne parlo come di una cosa normale anche se mi rendo conto che gli uomini spesso si trovano a disagio. Quando facevo le medie e i primi anni di superiori era sempre un trauma. Ci si nascondeva l'assorbente "per non fare capire" quando si andava in bagno. Poi ho smesso. Perché nascondermi? Non è mica colpa mia. Non ho scelto io di essere donna. Perché vergognarmi di avere il ciclo? Poi le varie dicerie, tra il non farsi la doccia al solo non lavarsi i capelli "perché si bloccano". Ben presto capii che erano solo usanze derivanti dal cattolicesimo durante il Medioevo. In adolescenza, aspettavo e bramavo quel periodo: riuscivo meglio negli allenamenti. Non avevo tanto male e poi duravano solo tre giorni. Non ho mai avuto dolori forti, a parte mal di schiena durante il pre-ciclo. Il primo giorno, invece, ho sempre avuto una forte sonnolenza, ma questo penso sia dovuto all'anemia e alla forte mancanza di ferro. Co

Il sogno dell'Inghilterra

Questa notte ho sognato che andavo a Londra. Ho sognato che ci stavo per poco tempo e per un convegno. Ci andavo con un caro amico, poi all'improvviso, oltre all'andare a trovare un'amica che ha deciso di andare a vivere lì, ci trovai lui. Anche lui era andato a vivere lì e casualmente ci ritrovammo nel caos londinese. Scoprii di dover rimanere lì per più di una settimana ed ero contenta perché avrei potuto trascorrere con lui del tempo. Lui, però, non era entusiasta quanto me. Era più che altro sorpreso. Si era allontanato da me km e km per non vedermi più ed io, invece, ero ricomparsa. Anche nei sogni, il senso di maledizione che penso lui provi nell'avermi conosciuta rimane. Il mio inconscio mi sta parlando e mi sta dicendo che devo lasciar perdere. È chiaro che devo lasciarlo stare. Ieri gli ho scritto alla fine e non avrei dovuto. Devo lasciarlo andare davvero questa volta.
Avete mai provato la sensazione di non essere al posto giusto? Di sentirvi inadeguati? Vi siete mai sentiti in imbarazzo per il disagio che stavate provando nello stare con persone con cui non volete stare? Di recente, mi capita spesso. La vita mi porta a frequentare persone superficiali, con cui devo fare discorsi superficiali e di cui non mi interessa molto. Prediligo le discussioni accese, il gioco di parole oppure ridere del disagio e della stupidità della società e/o delle persone. Mi piace stare con persone alla mano, che non fanno caso al luogo in cui si trovano. Che non devono per forza andare a questo o quell'evento per sentirsi qualcuno. Mi piace trascorrere il mio tempo con persone, lasciatemi passare il termine, vere. Ultimamente, ho accantonato le uscite con gli amici di una vita e questo un po' mi dispiace. Purtroppo, ognuno ha la sua quotidianità e viene difficile trovarsi. Mi ritrovo a frequentare alcune persone che non trovo antipatiche, ma che non trovo inte

Desideri

"Ultimamente sto ascoltando canzoni struggenti e d'amore che mi ricordano te. Mi hanno fatto comprendere quanto io ti desiderassi prima ancora che le tue labbra sfiorassero le mie, prima che le tue mani si intrecciassero alle mie. Mi rendo conto che non sono nella posizione di poterti dire che nonostante tutto io ti amo ancora e non ho mai smesso. Non mi crederai, eppure è così. Ogni notte mi addormento accanto ad un uomo e vorrei che fossi tu. Vorrei con te la mia quotidianità. Vorrei stare con te sul nostro divano e guardare film ignoranti o serie TV. Vorrei guardare film impegnati. Vorrei con te scegliere i concerti a cui andare. Vorrei te. Ti vorrei con me ogni giorno. Vorrei fare e rifare l'amore ogni giorno, ogni momento, ogni istante. Ti vorrei in ogni istante. E vorrei che tu scegliessi me, di nuovo e ancora. E vorrei che tu scegliessi me e soltanto me. Mi rendo conto di chiederti tanto. Mi rendo conto di chiederti troppo. Sono un casino. Sono un caos, ma vorrei

Se le cose non cambiano, le cambio.

Non posso certamente continuare così. Non posso continuare a vivere così. Voglio concedermi un po' di tempo in questa casa. Se la situazione non dovesse cambiare, ho preso la mia decisione: me ne vado e in maniera definitiva. Se fossi più impulsiva e se avessi un posto dove andare lo farei all'istante. Così non è. Quindi è tempo di risparmio e di vedere come andrà. Non è che abbia tutta questa fretta, mi concedo il tempo fino all'autunno. Ormai ho perso molti treni, ma poco importa, a me piace passeggiare e la strada posso anche farla a piedi. Non ho bisogno di accompagnatori, anche se certamente la buona compagnia è meglio di una pessima solitudine. Siamo quasi a metà anno e ho tutto il tempo per riuscire a rendere questo 2017 l'anno delle decisioni importanti: l'anno in cui scelgo per me per una volta.
Non ho smesso di pensarlo nemmeno per un secondo. Non ho trascorso giornata in cui non mi sia chiesta dove fosse, con chi e se anche lui mi stesse pensando. Non ho trascorso notte in cui non l'abbia sognato. E questo è grave. Non ho mai sognato una persona così spesso. E allora sì. Sono proprio una cogliona. Quale altra prova mi serve per capire che è ora di buttarsi davvero? Cos'altro aspetto prima di cercarlo? Oggi mi sono ritrovata tra le mani un volantino della chiesa evangelica, me lo aveva dato un pomeriggio e mi disse "poi fammi un riassunto", ripensandoci risi come allora. Sono sempre stata brava nel perseguire la razionalità nei momenti sbagliati, nelle questioni in cui è necessario essere istintivi. Sono sempre stata brava nell'essere impulsiva nei momenti inopportuni. Così, continuo nello scrivere messaggi e poi cancellarli. Così, continua il mio tormento ogni giorno nel chiedermi cosa faccia e con chi trascorra il suo tempo. Sei anni e mezzo non s

Amaro come la vita

La mia dipendenza dal caffè è ormai radicata, assodata ed è una parte imprescindibile di me. Chi mi frequenta, come lo zoppo insegna a zoppicare, così io creo, alimento e diffondo la dipendenza da questa sostanza. Io lo bevo amaro, come la vita, e quando le persone intorno a me, oltre che a berne a quantità industriali, iniziano la cultura del caffè senza zucchero, il cuore mi si riempie di orgoglio. Mi spiace, ma non sono fatta per i cocktail di donne alla moda, alla Sex and The City, sono per i sapori forti. Mi piace gustarmi la vita, assaporarla, per questo il mio caffè è amaro. Per questo dopo il caffè amaro, mi gusto l'amaro. L'amaro più è amaro, più mi piace. Mi piace essere amara dentro e fuori. Tra l'amaro e l'amare, prediligo il primo. È una questione di impegno e di lavoro, il primo riesco a farlo discretamente bene, il secondo, invece, disastrosamente male. È una capacità innata, la mia, quella di deludere, ferire e uccidere le persone che amo. Credetemi. L

Inaspettato

La vita mi porta sempre a conoscere persone. Ieri, ho conosciuto un mezzo barbone, comunista, molto intelligente. È stato ricoverato in psichiatra e per questo ha trovato subito un legame particolare con me. I pazzi, quelli veri, mi scovano sempre. Aveva bisogno di un'amica, qualcuno con cui sfogarsi ed io qualcuno che non mi giudicasse, che non mi conoscesse. Qualcuno con cui non pensare il disastro che sta diventando la mia vita. Abbiamo non cenato insieme ma bevuto una birra insieme. Poi, mi ha accompagnato alla macchina e mi dice "ma ti va di fumare?", il buon senso mi disse di rifiutare, ma sinceramente, non avevo bisogno di seguire le regole o il buon senso. Accettai. Ero comunque convinta che come le altre volte non mi avrebbe fatto effetto. Lui mi disse che l'avrebbe fatta poco potente visto che fumo poco, anzi quasi mai. Così mi ritrovai a fumare nel bosco sotto una quercia secolare. Fin dai primi tiri in poco tempo mi sentii leggera, i pensieri non riusciv
Avevo tra gli 11 e i 13 anni quando questo avvenne. Rete 4 proponeva telenovela durante il giorno e Bud Spencer la sera. Io trascorrevo le estati dalla nonna. Vicino a lei abitava sua sorella, la mia prozia. Lei era sposata. Lo ricordo bene il mio prozio. Quando si faceva tardi andavo in camera a sua, a salutarlo. All'inizio, mi dava solo qualche bacio. I primi che abbia dato ad un uomo. Poi, si fece coraggio e iniziò a mettere le sue mani grandi dentro le mie mutande. Più di una volta, durante la cena,  metteva la sua mano sotto il tavolo e mi accarezzava le gambe. Una volta capitò che fummo da soli in casa e allora si fece ancor più coraggioso e mi prese la sua mano e la pose sul suo pacco. Possiamo descrivere così la fine della mia spensieratezza e della mia infanzia. Possiamo definire così il mio primo approccio al sesso. Credo di aver superato il tutto. Certo, avessi compreso che quelle erano molestie, forse ne avrei parlato con qualcuno. Ma a chi confessarlo? Ma poi, io me
Potrei ricordare tante cose. Potrei elencare le belle parole e le promesse, ma alla fine sono le piccole cose quelle che rimangono impresse. Un paio di pacchetti di sigarette accartocciati, un piercing e un CD masterizzato. Mi accontento di questo per ricordarmi di quanto sia stato un errore buttare nel cesso un amore. E vorrei poter dire del perché io l'abbia fatto, ma non posso. L'unica spiegazione che mi sono data è che io, fondamentalmente, sono fifona. Ho avuto paura. Ho paura. E per paura, mi sono bloccata. Sono rimasta nelle mie abitudini, nella mia certezza. Quando riuscirò ad affrontare le mie paure, sarò pronta. Pronta a vivermi la vita da protagonista. Sarò pronta ad essere felice: con o senza qualcuno.