Avevo tra gli 11 e i 13 anni quando questo avvenne. Rete 4 proponeva telenovela durante il giorno e Bud Spencer la sera. Io trascorrevo le estati dalla nonna. Vicino a lei abitava sua sorella, la mia prozia. Lei era sposata. Lo ricordo bene il mio prozio. Quando si faceva tardi andavo in camera a sua, a salutarlo. All'inizio, mi dava solo qualche bacio. I primi che abbia dato ad un uomo. Poi, si fece coraggio e iniziò a mettere le sue mani grandi dentro le mie mutande.
Più di una volta, durante la cena,  metteva la sua mano sotto il tavolo e mi accarezzava le gambe.
Una volta capitò che fummo da soli in casa e allora si fece ancor più coraggioso e mi prese la sua mano e la pose sul suo pacco.
Possiamo descrivere così la fine della mia spensieratezza e della mia infanzia. Possiamo definire così il mio primo approccio al sesso. Credo di aver superato il tutto. Certo, avessi compreso che quelle erano molestie, forse ne avrei parlato con qualcuno. Ma a chi confessarlo? Ma poi, io me lo chiedo, in fondo, perché ho ceduto alle sue avance? Perché non ho mai saputo dire di no? Avrei dovuto. E dal primo bacio avrei dovuto smettere di andare a salutarlo nella sua camera sempre buia con la TV sintonizzata su rete 4.
E se questo episodio mi avesse segnata? Forse è stato sempre lì, latente. Forse è per questo che ho intrapreso questa strada. Forse è questo che mi ha reso incapace di fare scelte. Forse è questo che mi ha reso incapace nelle relazioni umane.
Sia chiaro, non voglio fare la vittima stuprata, eppure questo ricordo in questi giorni mi tormenta e non mi lascia respirare. Forse è anche dovuto al fatto che non è stato l'unico. Non l'unico prozio. E allora uno se lo chiede, in fondo. Sono io, oppure semplicemente sono cresciuta in una famiglia di depravati? Se sono io, la risposta è semplice. Sono nata sbagliata. Nata con il solo scopo di eccitare uomini. Nata con il solo scopo di essere usata. Sinceramente, preferisco credere di più alla seconda ipotesi. E allora si comprendono tante cose. Tanto per cominciare non sono in grado di masturbarmi. Il ché è strano visto che il sesso mi piace e anche parecchio. Però, mi disturba il non riuscire a procurarmi un orgasmo. Mi disturba il dover avere bisogno di un agente esterno, che sia un oggetto oppure una persona. Eppure ho tentato tante volte. Nulla. Non riesco. Non ne sono in grado.
Tutto è riconducibile a quella sera. Se solo non fossi entrata in quella stanza. Se solo lui non fosse stato malato. Ora sarei in grado di accettare e di amare il mio corpo. Chissà, magari sarei anche in grado di amare un essere umano come deve essere amato.
Io non voglio essere così. Mi sento fragile e vulnerabile. Però so anche che piano piano metabolizzo, con i miei tempi e i miei modi, ma lo faccio da sola. Come sempre, d'altronde. Nessuno ha mai raccolto i miei cocci. Nessuno ha mai raccolto i miei pezzi quando mi sono rotta. Nessuno mi ha mai visto indifesa. Nessuno mi ha mai protetta. Sono brava nel mantenere una giusta distanza, con chiunque. E forse è anche questo un mio problema. Non ho mai fatto entrare nessuno nella mia vera me. Non ho mai mostrato la mia essenza. Non ho mai corso il rischio di mostrare i miei demoni e le mie fragilità. E forse sarei diventata così comunque, nessuno può saperlo. Però dai, ammettiamolo, mi facilita il compito il poter dare la colpa a quella sera, a tutte le sere successive e ai miei prozii pedofili che mi hanno rubato il primo bacio, i primi palpeggiamenti e, se avessimo continuato, la prima scopata. Da qui in avanti, però, credo sia colpa mia. Dal momento che ho nozioni di psicologia e che ho finalmente compreso che quelle non erano "attenzioni particolari".
Devo lavorarci su. E devo farlo ora. Devo farlo vista la mia crisi esistenziale, visto che non ho progetti, visto che il mio attaccamento alla vita vacilla. Devo farlo ora e devo reagire. Devo pensare a me, per una volta. Forse, per la prima volta.

Commenti

Magnoli@ ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Magnoli@ ha detto…
in quando al pro zio, io dissi di no, ma ho il resto dei tuoi problemi, tranquilla non credo affatto che dipenda da cio'l'attuale handicap
Francesco ha detto…
ma è verità o racconto?
Madame Butterfly ha detto…
Questo mi rincuora. Vuol dire che sono altri fattori...non ci resta che comprendere il perché e affrontare il "tutto"
Madame Butterfly ha detto…
Purtroppo, è la verità.

Post popolari in questo blog

Elaborazione

Ragionamenti