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Visualizzazione dei post da aprile, 2017
Lui ha un difetto: mi ama troppo. Si dice che il troppo non esiste in amore, io credo di sì. L'ho ferito in tutti i modi in cui un uomo può essere ferito. E lui è ancora qui a ripetermi che mi ama. Lo fa non solo a parole, ma con i gesti. Gesti spontanei e sinceri. Ed io, invece, sono qui a scrivere che non provo nulla. Per me è un amico. Ho smesso di concedermi arrivando a due settimane e più di astinenza. Ho smesso perché il sesso è bello ma poi mi accusa di non trasmettergli niente, il ché è vero. Non sono con lui. Mentalmente mi capita di essere con un'altra persona. Ma allora perché sei tornata? Perché non c'ho pensato. Mi sono dimenticata di tutto questo. Mi è tornato alla mente solo quello che eravamo. Ma nulla. Ora non siamo più niente. Per me è solo una persona affezionata che non riesco a lasciare. Non potrò raccontargli le mie giornate e lui le sue. Non potremo guardare insieme la TV. Decidere dove andare, guardarci negli occhi e optare per il divano perché l&
Ho tradito. Ho mentito. Ho imparato a porgere finti sorrisi. Ho anche scoperto che sono in grado di vivere due vite parallele per diverso tempo. Insomma, con queste premesse e avendo appreso fino a che punto posso arrivare, non è che io voglia smettere di cercare la mia serenità e felicità. È che proprio non lo merito. Questo spiega il mio senso di inadeguatezza in qualsiasi circostanza. Questo spiega la mia confusione. Infine, spiega perché spesso sul mio volto i miei occhi si spengono e cade la tristezza. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più. Mi guardo allo specchio e provo disgusto nel riflesso. Una cosa però l'ho capita sulle mie scelte dell'ultimo periodo: mi sto autodistruggendo perché dopo tutta la sofferenza inflitta a persone che non lo meritavano, ho perso il diritto di essere felice. Vorrei trovare una logica in tutta questa vicenda. E soprattutto vorrei smettere di alimentare la sofferenza intorno a me.
Ho sbagliato quando sono tornata. Ho sbagliato a riavvicinarmi ad un uomo per il quale nutro molto affetto ma l'amore è un'altra cosa. Nei giorni lontani non mi è mancato lui, ma la nostra vita, la nostra quotidianità, le nostre abitudini. Lui per me è diventato un amico. Avevo fatto tutto per allontanarmi ma poi sono tornata. Ed io non so il perché. C'è chi dice che mi sto autoconvincendo di non amarlo più. Può darsi. Ma io credo di più alla teoria che ho paura di lasciarlo e che per me è soltanto un amico.
Eppur qualcosa si muove. Ho voglia di qualcosa non impegnativo. Ho voglia di non fare programmi. Ho voglia di non sapere che cosa farò domani. Lui è di là che dorme ed io sono qui, sul divano, con il mio male al petto. Con il mio senso di inadeguatezza. Con il mio "non sentirmi al posto giusto". Sono qui. E non dovrei esserci. Sono qui. E non ci vorrei essere. Vorrei andare altrove.
La settimana scorsa feci una scelta e vidi l'arcobaleno. Oggi piove. La pioggia è sempre stata il nostro segno. Oggi doveva esserci il sole eppure piove. Ho la gastrite come nei nostri primi incontri. Sono stata obbligata a dare un addio che non sono pronta a dare. Proprio non ce la faccio. E allora anche questo è un segno. Credo che peggio di così io non possa fare o comportarmi. Mi sa che alla fine il consiglio più saggio me lo diede la mia amica psicologa: smettila di passare dall'uno all'altro e prenditi del tempo solo per te. Effettivamente, la solitudine potrebbe essere un'opzione. Staremmo male in tre, ma prima o poi sicuramente ci riprenderemmo. La geometria mi è sempre piaciuta, tranne che per i triangoli scaleni. Ho giocato con i cuori come un giocoliere, ma non sono molto brava. E a giocare con i cuori se ne esce sempre perdenti. A giocare con i cuori si è stronzi. Io vorrei sapere cosa ho nella testa e del perché io sia così.
Non guarderò questo momento come periodo di crescita. Perché alla fine io della vita non ho capito niente. Ho solo capito che sono un'arma di distruzione. Ovunque io poggi il piede. Ovunque io mi avvicini. Ovunque io parli. Ovunque io respiri. Sono pericolosa. Ed io allora, in fondo, me lo chiedo, il perché. Ho fatto promesse che non ho mantenuto. Ho alimentato speranze. Per poi tornare sui miei passi. Non è difficile ferire qualcuno. Non è poi così difficile farsi odiare. È solo questione di giorni e il malessere passerà. La mia gastrite passerà, un giorno.

La scelta

Utilizzarla così spesso fino ad odiarla: scelta. Non voglio programmare o scegliere, ma si sa anche stando fermi si sceglie.
Sono una stronza. Una puttana e una meretrice. Se vi capita di incontrarmi, statemi alla larga perché io sono solo in grado di creare il vuoto e la sofferenza. Non toccatemi, io sono il veleno. Non guardatemi, potrei trasformarvi in pietra. Non parlatemi, potrei illudervi. Sono brava nel creare confusione. Soprattutto quella interiore. Sono stata amata e una volta ho amato anch'io. Ma sono brava nel rifiutare doni, anche quelli unici e speciali.
Come uccidere un uomo: diventa la sua ragione di vita e poi gettalo via. Ho ucciso un uomo e lì sul momento ero entusiasta. Poi ha iniziato a mancarmi. E poi di nuovo no. La verità è che sono un casino ovunque e non ho la concentrazione. Io non ho voglia di fare programmi. Non ho voglia di prendermi impegni. Ho voglia di vivere un po' così. Senza impegno. Non fatemi pensare al domani. Ma qui ci vogliono risposte chiare e precise che io non ho. Ogni realtà che mi circonda pretende risposte. Io voglio solo dormire. Voglio stare su un prato. Voglio svegliarmi e decidere sul momento cosa fare. Ho bisogno del tempo per me. Solo per me. Perché poi, gira che ti rigira, è sempre con me che devo stare tutta la vita, perciò tanto vale che me ne prenda un po' cura.
Quando dico "ti amo" lo dico perché lo pensò. Anche se lo dico quasi sempre dopo di te. Dietro ai miei "ti amo" ci sono tutte le volte che ho aspettato un tuo messaggio. Ci sono tutte le attese. Tutte le volte che ti ho desiderato. Ad ogni mio "ti amo" si cela anche la consapevolezza fino all'anno scorso, di essere la tua amante e quindi l'accettazione dei tuoi arrivi e dei tuoi allontanamenti. Ho lasciato che mi usassi. L'ho fatto consapevolmente, perché a me quello che importava e che mi importa ora è stare con te. Mi sono fatta bastare quegli incontri per anni. Mi sono accontentata di piccole dosi, perché quel poco era meglio di niente. Non so se te lo dirò mai a voce, se ne troverò mai il coraggio. Forse, mi limiterò ad un "ti amo"...
Il weekend pasquale è arrivato. Io però sono esausta. Sono stanca. Non ne posso più. Non ho voglia di mettermi in tiro e di sorridere alla gente. Non ho voglia di perdermi in feste chiassose. Non ho voglia di rispondere a domande su come procede la mia vita. Non ho nemmeno voglia di ridere e di ubriacarmi con altre persone. Il mio corpo mi chiede silenzio. Ho bisogno di solitudine. Ho bisogno di annoiarmi per una volta tanto. Sarà pure da alcolisti, ma io voglio stare in compagnia di una bottiglia di vino rosso. Sì. Ho voglia di un Montepulciano d'Abruzzo. E magari di un film ignorante alla tv. Oppure ascoltare musica. Oppure dormire. Ho voglia di stare chiusa in una stanza indossando il mio abito peggiore. E voglio smettere di essere ipocrita. Voglio piangere se ne sento la necessità, oppure di ridere chiassosamente. È chiaro, ho bisogno di disintossicarmi dalle persone. Troppa vita sociale mi porta all'esaurimento. Non fraintendetemi, amo la mia vita, ma il troppo è troppo.

Gelosie

C'è chi dice che senza gelosia non si ama davvero. C'è chi dice che la gelosia è sbagliata perché porta a limitare la libertà dell'altro. C'è chi sostiene che la gelosia si rafforza di fronte all'insicurezza e alla non totale fiducia dell'altro. Io non so cosa sia giusto oppure no. Non ho mai mostrato la gelosia, eppure so di non farne a meno. Non ho mai fatto scenate e non ho mai spiato telefoni. Non ho mai chiesto di chiudere delle amicizie e non ho mai "odiato" o mal tollerato le ex.  In ogni caso esistono dei però. Quando non ci si vede, quando si è lontani spesso mi sono fatta dei trip che nemmeno un eroinomane ed è una sensazione che mi parte dallo stomaco. Poi passa con il tempo, oppure non passa mai. Mi rendo ben conto che sia un mio problema, ma non ho trovato rimedio. Eppure, dovrei essere ben consapevole che l'amicizia tra uomo e donna esiste. Vivo in realtà dove mi capita avere a che fare con uomini costantemente ed io non vorrei esse

Devozione

Immagine
Così lei si inginocchiò davanti al suo signore. Un modo come un altro, forse il migliore che conosceva, per venerarlo.