Elaborazione

Questo fine settimana credo che lo ricorderò per sempre. Il mio compagno di viaggi e di avventura è venuto a mancare. Non è una persona, è semplicemente il mio gatto. Anni di vita insieme, mi hanno segnata. Ci siamo conosciuti, o meglio io ho imparato a conoscere lui.
È stato terribile. Mi è morto tra le braccia. L'ho coccolato fino al suo ultimo respiro. L'ho visto entrare in coma, ho cercato disperatamente di salvarlo, ma il veterinario mi ha detto che al massimo si poteva tentare con una flebo. Sapendo che in ogni caso non avrebbe sofferto, non sono riuscita a fargli la puntura. Ho scelto la vita, ma alla fine ho solo procrastinato di un paio d'ore.
Quello che mi rincuora è che lui è stato amato fino all'ultimo respiro. Dalla sua nascita fino alla fine. Sempre insieme.
Mi rendo conto solo ora quanto sia stata egoista nel non scegliere la puntura. L'ho fatto perché in quei minuti, mi sono immaginata la mia vita senza di lui, e non volevo. Non volevo che mi abbandonasse, ma lui era pronto. Era giunto il momento che lo lasciassi andare. Così è stato.
Inutile sottolineare la mia sofferenza. Le lacrime non smettevano di irrigare le mie guance. Ogni cosa mi ricordava lui.
Io credo che bisogni portare rispetto nei confronti delle persone che subiscono un lutto. Non importa che lutto. Credo che non bisogni nemmeno giudicare il modo in cui una persona decida di affrontarlo. Ognuno affronta il lutto nel modo più sincero, più spontaneo e naturale possibile.
Ho deciso di condividere la mia sofferenza con i social network, in modo che tutti sapessero, in modo che nessuno mi avrebbe disturbata. Un paio di amici mi hanno scritto, ma sono stati dolci e premurosi, per nulla invadenti.
Nel mio intimo, invece, ho deciso di stare sola. Sono stata nella stanza dove lui trascorreva la maggior parte del tempo per sentire ancora il suo profumo. Sono stata lì un giorno intero. Piangendo. Avevo bisogno di piangere. Avevo bisogno di quello e soltanto quello.
Mi arriva un messaggio. È il mio amante, o forse è il caso di dire ex da quello che mi ha scritto. Mi chiede come sto, ma non gli interessa davvero. Mi scrive che si sente in colpa per la sua lei. Si sente in colpa per quello che abbiamo fatto. Dopo anni, con tutti i giorni dell'anno, poteva aspettare un paio di giorni? No. Ha deciso che quello fosse il momento giusto. Alle volte la puntualità di certe persone è veramente disarmante. Ha voluto confessarmi altri suoi problemi. Sono cattiva e fredda, lo so, ma in quel momento non me ne fregava proprio niente. Mi reputo una persona empatica, ma credetemi se in quell'occasione proprio non ci sono riuscita. Mi sono sforzata, ma dubito di essere riuscita nell'impresa. Credo di avere delle ottime motivazioni a mia discolpa.
La prima è che se a una persona viene chiesto come va e questa risponde "ho avuto giorni migliori" , quando solitamente è sempre tutto ok, forse chiedere il motivo sarebbe un gesto educato.
La seconda è che io so che sapeva, per cui avrebbe potuto scegliere un altro momento.
La terza è che viene difficile tendere la mano ad un'altra persona se in quel momento ci si sente morire (perché è quello che stavo provando).
In fondo, però, lo capisco. Nella maggior parte dei casi, quando si soffre, si vede solo il proprio dolore, si diventa profondamente egoisti. Lui lo è stato quanto me.
Sapevo che la nostra storia prima o poi sarebbe finita. Mi ero immaginata il nostro addio in un modo diverso, certamente non mi ero immaginata un finale in cui cerco di consolarlo su quello che abbiamo fatto.
In ogni caso, mi va bene così. In realtà, non lo nascondo, sono sollevata. Per quanto io provi ancora qualcosa, mi sembra di essermi liberata di un peso. Basta con i sotterfugi e con le bugie. Non dovrò più fissare il telefono in attesa che lui mi scriva, anche se poi, quando ci vedevamo, ne valeva sempre la pena.
Lui per me, rimane una persona con cui mi sento legata in qualche modo, anche se non so spiegare il perché.
Gli auguro di essere felice con la sua lei il più possibile. Io torno ad essere felice per conto mio; anche se senza il mio gattino, la mia vita è, sicuramente, più vuota.

Commenti

Anonimo ha detto…
Da gattofilo capisco il dolore che si prova nel perdere il coinquilino felino. Mi è successo di perderne uno un paio d'anni fa e ancora oggi se ci penso sto male.
Un abbraccio e un bacio sulla guancia te li mando di cuore.

La fortuna che hanno i gatti rispetto, ad esempio, ai cani, è che li ami non perché abbiano un'utilità ma perché provi piacere nel farlo.
Non ti serve che scodinzolino quando ti vedono o dimostrino fedeltà o di considerarti un capo: basta la sua presenza, il fatto che decida di coricarsi su di te e non sulla sua copertina mentre guardi la tele per sentirti fortunato e apprezzare quel gesto.
Te ne prendi cura e li ami senza pretendere nulla in cambio ma pronto a godere del piacere che ti concedono nel farsi coccolare se e quando vogliono.

Anzi, a volte lo fai anche se urinano in giro e se quando gli dai da mangiare ti "soffiano" come ringraziamento (non il mio coinquilino eh...ma ne sfamo un po'...oltre a volpi, ricci e tutti gli animali che passano in zona e amano mangiare le crocchette :-))

Nico
Madame Butterfly ha detto…
Vero. Quello che dico sempre è che la differenza tra cani e gatti è che i gatti ti scelgono. Loro non sono vincolati, sono esseri liberi e la mantengono anche vicino all'umano.
Sanno farsi voler bene, loro sanno come conquistare il nostro cuore e sanno conquistare la nostra fiducia e sanno essere fedeli. Sanno comprendere quando le persone stanno male. Mi ricordo che il mio gatto mi stava particolarmente vicino quando non stavo bene e quando mi vedeva incazzata, era particolarmente dolce e mi tranquillizzava.
Gli animali sanno essere dolci, comprensivi ed empatici, molto di più che non il genere umano.
Che poi, amo gli animali anche quando sono sadici. Per esempio, quando vedo come i gatti trattano i topi o le lucertole, mi diverte.
Anonimo ha detto…
Ecco quello invece io non riesco:
so bene che è la Natura ma...quando il mio Coinquilino trova un topolino cerco di farglielo lasciar stare ma non c'è verso.
Quanto al resto concordo al 100%: rispetto tutti gli animali (non ammazzo nemmeno le zanzare...) ma i gatti hanno una marcia in più...ne resto letteralmente incantato ed affascinato.
Madame Butterfly ha detto…
Io non posso essere sadica, la legge e la mia empatia me lo impediscono. Lascio che almeno la natura lo sia.
Anonimo ha detto…
Potresti diventare mistress :-)
Faresti felici un sacco di maschietti e potresti essere sadica a fin di bene
Madame Butterfly ha detto…
Ci avevo già pensato, ma dopo aver fatto del male volutamente mi sento in colpa. Lo so, sono una persona strana.
UIFPW08 ha detto…
I vuoti non hanno rancore sa solo ricordi lenti da dimenticare.
Anche se chiudi gli occhi, lo stesso tornerai a sognare
è la vita.
M.
Madame Butterfly ha detto…
Vero Maurizio. Sono lenti da dimenticare, ma in ogni caso si va avanti.
Magnoli@ ha detto…
anche io un mese fa ho perso il mio ultimo gatto.....

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